
SpaceX ha annunciato da poco la data del settimo lancio di Starship, l’IFT-7 (Integrated Flight Test). Perchè test? Perchè Starship è a tutti gli effetti ancora un prototipo, il suo design attuale non è sicuramente quello definitivo e state sicuri che cambierà ancora molte volte. Non è una cosa insolita infatti quella che SpaceX abbia già apportato migliaia di piccole modifiche al Booster 14 e altre piccole e grosse modifiche a Starship 33 o S33. La coppia infatti di vettori che prenderanno volo tra pochi giorni è composta da B14 e S33. B14 altro non è che il fratello maggiore di B13, il booster Super Heavy che lo scorso 19 Novembre 2024 ha lanciato la S31 nello spazio. Grandi novità però vengono portate da S33, la prima navicella della generazione 2 di Starship destinata al volo.

Novità di IFT-7
Quali sono le novità che SpaceX ha introdotto nel IFT 7?
Come sempre, anche questa volta SpaceX apporta mille modifiche diverse ai soggetti del prossimo volo, B14 e S33. Le modifiche riguardano sia l’hardware che il profilo del volo. SpaceX infatti introduce una nuova generazione di Starship, la Block 2, successore alla famosa Starship V1 che ha volato fin’ora. Starship V2 introduce molti cambiamenti, tra i primi, che si vedono ad occhio nudo, sono i flap superiori ovvero le superfici di controllo che si trovano nella parte alta della navicella, gli ingegneri di SpaceX hanno infatti traslato questi ultimi. In che senso traslato? Beh, osservando delle immagini di S33 e di S31 notiamo subito che i flap non sono più ortogonali al corpo della navicella.
Questa decisione è stata sicuramente influenzata da diversi fattori tra cui il flusso di plasma che Starship deve lottare durante il suo rientro. Non serve un occhio troppo attento per rendersi conto che durante questi primi lanci Starship abbia subito dei danni ai flap durante il rientro. Basta guardare i replay dei lanci IFT4/IFT5 e IFT6 per vedere dei seri danni alle superfici di controllo, non che SpaceX non se lo aspettasse, anzi, erano molto coscienti dei rischi a cui andavano contro, gli ingegneri dell’azienda sapevano che sarebbero stati zone ad alto rischio, ma perchè?

Vengono considerate zone ad alto rischio perchè si trovano direttamente nel flusso del plasma, o meglio, si trovano a contatto con il plasma, ma perchè dovrebbe essere un problema? Beh, è un problema il fatto che quelli siano superfici di controllo attuate, ovvero che si muovono, e di conseguenza gli ingegneri si trovano a dover lasciare dello spazio nei giunti, per permettere a questi di muoversi senza troppo attrito; Lasciando spazio nei giunti, anche se uno spazio piccolissimo, si aumenta la possibilità che del plasma possa penetrare e creare danni alla struttura, ed è proprio ciò che è successo durante gli ultimi lanci. Questo non ha impedito alle navicelle di rientrare “intatte” e di atterrare propulsivamente nell’oceano Indiano ma avere una navicella il cui superfici di controllo si rovinano ad ogni lancio va contro l’idea di riutilizzo dei razzi di SpaceX.
La nuova generazione di Starship ha dunque i flap più sicuri, o per lo meno, meno suscettibili al plasma, ma le novità non finiscono quì, una delle aggiunte di SpaceX sulla gen 2 è il supporto dei motori Raptor V3, la terza generazione dell’omonimo motore Raptor di SpaceX, il più innovativo motore a razzo mai realizzato.
I nuovi motori Raptor V3 sono gli ultimi gioiellini di marchio SpaceX, con una maggiore potenza, migliore efficienza, maggiore semplicità e minor peso, questo gioiello è unico al mondo, non esistono di fatto altri motori a razzo simili, in termini di semplicità e potenza.
Il supporto meccanico per i Raptor V3 su Starship però non significa che questi motori voleranno su di essa, S33 infatti non li avrà in dotazione, volerà nello spazio con i motori Raptor V2.
Altre novità?
Guardiamo velocemente il piano di volo previsto:

Arrivano però anche delle novità, durante l’IFT-7 infatti, Starship sgancerà anche 10 simulatori Starlink, un test atteso da un sacco di tempo che servirà a dimostrare la capacità di Starship di portare un carico utile nello spazio e sganciarlo. I simulatori Starlink hanno massa e dimensione simile a quella della prossima generazione di satelliti dell’azienda; questi non rimarranno nello spazio bensì, essendo una traiettoria sub-orbitale quella di S33, rientreranno e bruceranno dell’atmosfera sopra l’oceano Indiano.
S33 ha inoltre un computer di volo aggiornato, più potente, ha nuove antenne integrate che comprendono tecnologie Starlink e GNSS che permettono a S33 di inviare oltre 120 Mbps di dati di telemetria a SpaceX, ma non solo, la navicella possiede inoltre 30 telecamere lungo tutto il corpo e 2,7 MW di potenza sparse tra diverse batterie “Smart“, prodotte dall’altra azienda di Musk, Telsa.
SpaceX ha inoltre deciso di continuare i test relativi allo scudo termico, togliendo qualche piastrella ed inserendo al loro posto sensori di temperatura per misurare ed osservare il modo in cui il materiale sottostante reagisce alle temperature di rientro. Su questa navicella in particolare hanno posto anche una piastrella “active cooled” ovvero raffreddata in modo attivo, probabilmente lasciando traspirare un po’ di propellente criogenico sulla superficie per raffreddare ulteriormente quest’ultima. Un test che servirà a capire se un sistema di raffreddamento attivo sia la strada da seguire o meno.
Per quanto riguarda B14, il piano e traiettoria di volo sono identiche a quelle di IFT-6 e IFT-5, con l’obiettivo dunque di riatterrare tra le calde braccia di Mechazilla.
Possiamo dire dunque che le novità sono molte, ma quando il lancio?
Prima Musk e poi SpaceX hanno annunciato che la data prevista del lancio è (ad oggi, 15 Gennaio), il 16 Gennaio 2025(ore 23:00 italiana) anche se, come sappiamo, le date sono sempre soggette a modifiche, quindi non spaventatevi se la data viene spostata di 1 o più giorni.
Il lancio verrà trasmesso in diretta sia dai canali ufficiali di SpaceX su X, sia da appassionati. Se volete commentario live in italiano, consiglio vivamente di seguire i canali di Adrian Fartade, sul canale link4universe mentre se volete un commentario in inglese, non posso fare altro che consigliarvi Tim Dodd di everydayastronaut che con il suo team e setup fornisce una live mozzafiato in 4K, direttamente da Starbase, Texas. Gli appassionati più sfigatati tengono sempre più di una live sui loro schermi ed è proprio quello che faremo noi :).